sabato 25 gennaio 2020

Figure

Figure è un'applicazione gratuita per sistemi iOS sviluppata dalla società svedese Propellerhead Softwareazienda chiave nella produzione di musica elettronica come scriveva nel 2012 il Guardian.
Come ha spiegato il direttore generale Ernst Nathorst Böös nel succitato articolo sul Guardian, Figure è stata sviluppata partendo dall'idea che l'utilizzatore potesse creare musica facilmente in mobilità.
Potremmo definire Figure un loop sequencer in grado di sovrapporre ritmi, bassi e melodie. 
Il punto di forza dell'applicazione, a mio parere, consiste nella possibilità di miscelare metri differenti nella sezione "Drum" creando poliritmie e polimetrie, plus di non poco conto.
Di fatto ci troviamo di fronte a uno strumento efficiente e decisamente performante per chi desidera comporre musica nella cosiddetta modalità istant composition.

Vediamo nel dettaglio il funzionamento.


Nella sezione "Pattern" sono presenti tre sample in grado di generare il suono: Drum, Bass e Lead. Facendo scivolare le dita dal basso verso l'alto e viceversa per la sezione Drum, e da sinistra verso destra e viceversa per le sezioni Bass e Lead, i loop modificano il timbro e l'altezza. 

Nell'area "Drum" sono disponibili 4 sequencer programmabili in modo da produrre polimetrie dai caratteristici effetti a "singhiozzo" che quel tipo di composizione genera.

E' da evidenziare che la libreria dei sample è molto ricca potendo scegliere tra una vasta gamma di suoni ordinati in ordine alfabetico (nella foto è impostato come Syntax Error).



Come ho scritto poco più sopra, nelle sezioni "Bass" e "Lead" il controllo del suono può variare nella frequenza facendo scivolare le dita da sinistra verso destra e viceversa, esattamente come avviene suonando sulla tastiera di un pianoforte. I "tasti" virtuali possono essere aumentati o diminuiti attraverso la funzione "scale steps", mentre l'estensione della scala può cambiare dal grave all'acuto con la funzione "range" mentre con la funzione "rhythm" si distribuiscono gli accenti al sample utilizzato. 
Quest'ultima funzione risulta molto interessante se il compositore desidera produrre defasaggi metrici accentuali.


Nella sezione "Tweaks", come suggerisce il termine, si possono apportare modifiche al timbro, all'altezza e alla pulsazione dei loop. 


Nella sezione "Mix" si trovano le slide di controllo del volume dei pattern. Il sistema permette di mixare in tempo reale i pattern consentendo di effettuare fade in e fade out con facilità e precisione.


Nella sezione "Global" l'interfaccia consente di programmare il metronomo dei loop, la tonalità desiderata e la percentuale di "effetto swing" (shuffle) da applicare alle percussioni.



Infine nella sezione "Song" si può salvare la composizione realizzata, oppure procedere a una nuova opera.

E' importante evidenziare che in fase di registrazione l'applicazione memorizza le ultime modifiche apportate ai loop per il tempo di registrazione consentito: in sostanza rimette in ciclo tutte le novità inserite nei loop in proporzione al tempo di modifica.

Nell'utilizzo didattico questo tipo di applicazione apre a un approccio compositivo semplice e intuitivo, fruibile anche da studenti in situazione di svantaggio.

On my channel Youtube 


E' sempre consigliabile l'uso delle cuffie, soprattutto nell'utilizzo in mobilità.





@simonefrancia74



martedì 21 gennaio 2020

Loop Station


La loop station è conosciuta come dispositivo fisico composto da uno o due pedali da collegare alla chitarra. Attualmente, grazie all'evoluzione tecnologica, è sufficiente disporre di uno smartphone o di un tablet  e scaricare una qualsiasi omonima applicazione per avere gli stessi effetti dei vecchi dispositivi.

L'applicazione in oggetto è sviluppata da Rene Zuidhof, è gratuita e funzionante su sistemi operativi Android e iOS.

Il nome stesso rivela la natura dell'applicazione attraverso la quale si possono sovrapporre brevi frammenti sonori (ritmici, melodici, bassi ecc.).
Attualmente molta musica utilizza principi basati sulla ripetizione e sovrapposizione di loop: un maestro in questo tipo di composizione minimale è senz'altro Bobby McFerrin.

Per un utilizzo in ambito didattico della loop station segnalo anche l'articolo di Enrico Strobino Elogio della Loop Station pubblicato su Musicheria.

Qui sotto puoi osservare una Loop Station fisica per chitarristi: il pedale determina la registrazione e l'ingresso in loop del frammento sonoro.


L'immagine che vedi qui sotto si riferisce all'interfaccia dell'applicazione Loop Station oggetto di questo post.


L'utilizzo dell'app è estremamente semplice e intuitivo: dopo aver impostato il setting, calibrato il microfono (interno o esterno) e aver deciso se collegare il dispositivo alle cuffie, si può accedere alla schermata nella quale compaiono le tracce registrabili e sovrapponibili.


Premendo nei tasti "start recording" inizia la registrazione che si può effettuare con o senza l'ausilio del metronomo (posto in basso); per terminare la registrazione è sufficiente premere sul tasto "recording" in esecuzione.

Dopo aver registrato la traccia è possibile accorciarla sia in ingresso che in uscita, riducendo al minimo eventuali residui indesiderati.


L'app, oltre la registrazione, offre funzioni aggiuntive per le quali è previsto l'acquisto della versione "pro".



In sintesi: si tratta di applicazione free, con un'interfaccia intuitiva, utile per chi desidera affrontare i repertori minimalisti. Purtroppo il prezzo da pagare per averla gratuitamente sono i pop-up pubblicitari presenti nella parte superiore. 

Infine è possibile condividere le proprie composizioni su altre piattaforme come Facebook, Soundcloud, Whatsapp e Mail.

Qui sotto lascio due video direttamente dal canale di Rene Zuidhof.





@renezuidhof

sabato 18 gennaio 2020

Coding Jam

Coding Jam è un'applicazione sviluppata da Osmo per tablet iPad e Fire; scaricare l'applicazione è gratuito, ma il per il funzionamento è necessario acquistare il set dei blocchetti e


La scuola contemporanea si sta orientando in modo significativo verso attività di coding, e anche per questa ragione, oltre che per altri motivi di carattere pedagogico, mi sembra utile che la dimensione musicale-compositiva si misuri con tale linguaggio di programmazione. A maggior ragione se lo sviluppo di applicazioni e software è rivolto alla delicata fascia d'età 6 - 12 anni, come Osmo dichiara nel suo sito di presentazione dell'interfaccia.

Personalmente ho utilizzato nelle classi prime della secondaria di primo grado l'app e devo dire di averne potuto apprezzare i pregi e i difetti. 

Vediamo di seguito il funzionamento per poi fare una sintesi finale.


Dopo aver posizionato il tablet sulla base e messo in esecuzione l'applicazione l'interfaccia ci avvisa di dover posizionare lo specchietto sulla telecamera, nella finestrella simulata di colore rosso. Quando lo specchietto è nella posizione corretta una spunta di colore verde ci avvisa che la sincronizzazione è avvenuta in modo corretto.


Cliccando sul pulsante "Studio" si accede alla scelta degli avatar disponibili. Attenzione: lo sblocco degli avatar è successivo alle esercitazioni iniziali e inoltre è soggetto alla produzione di nuove composizioni: più artefatti produco e maggiore sarà il numero di avatar che ho a disposizione. Da questo punto di vista rispecchia totalmente la logica del gaming.


Cliccando sulla porta a destra entro nello studio di registrazione.


Cliccando sui pulsanti 1, 2, 3, posso selezionare gli avatar da caricare e collocare nella composizione. 


Toccando più volte l'avatar posso ascoltare i suoni settati che corrispondono sempre a tre aree: ritmo, basso e melodia (collocata nel registro medio-acuto).


Ogni avatar è collocato all'interno di tre cerchi concentrici sui quali si trovano oggetti: toccandoli si possono ascoltare i frammenti ritmici, melodici e giri di basso che ogni avatar possiede. Normalmente gli avatar sono raggruppati per gruppi di 3 in modo tale da uniformare timbricamente la composizione, tuttavia nulla vieta di caricare e programmare avatar appartenenti a gruppi differenti.


I più attenti non mancheranno di notare la somiglianza dei blocchi di controllo con la grafica della piattaforma online scratch.

Funzioni e comandi

I blocchi mettono in funzione l'avatar programmandone gli spostamenti e quindi lo sviluppo della composizione. 

I blocchi di colore rosso attivano le funzioni relative al cerchio più esterno rispetto all'avatar, i blocchi di colore blu attivano il cerchio mediano e infine i blocchi di colore arancione attivano le funzioni prossime all'avatar.

I blocchi di colore viola corrispondono alle pause; i blocchi di colore grigio creano dei loop, i blocchetti gialli attivano ripetizioni alla funzione a cui sono assegnati proporzionalmente al numero indicato (2 = la stessa sequenza ripetuta volte ecc.), e infine i blocchi di colore verde chiaro attivano funzioni pre-programmate qualora si desideri trasporre la composizione finale in altre tonalità.


I blocchi di programmazione sono magnetici, sarà quindi sufficiente avvicinarli per averne una sequenza. Le frecce che si trovano sulla destra sono orientabili a 360°.



Terminata la composizione posso osservarne l'esecuzione su tre tipologie di rappresentazione grafica. E' da sottolineare che nessuna delle rappresentazioni grafiche riprodotte ha una stretta attinenza con la struttura musicale o le linee melodiche contenute.


Come la maggior parte delle applicazioni di ultima generazione anche Coding Jam ha una forte vocazione social: è infatti possibile condividere all'interno della community il proprio lavoro e ascoltare quello degli altri membri.

Qui sotto è possibile osservarne il funzionamento ad opera di alcuni studenti.


Sintesi finale tra vantaggi e svantaggi (ma forse più che svantaggi è meglio parlare di occasioni perdute).

Vantaggi:

- programmare in coding dei preset ritmico-melodici;
- utilizzare un hardware esterno (blocchetti) senza dover interagire direttamente sull'interfaccia;
- applicare un pensiero compositivo-aggregativo sonoro all'attività musicale;
- discriminare tra una ricca scelta di timbri;
- programmare un giro armonico.

Svantaggi:

-  non sono previsti parametri di controllo del suono (dinamica, agogica, delay, filtri ecc.);
​-  il numero degli avatar utilizzabili è limitato a 3;
-  i loop presenti negli avatar non possono essere in alcun modo modificati;
- lo sblocco di nuovi avatar, e il conseguente aumento dei suoni disponibili, risulta agganciato a una logica di punteggio (step by step) tipicamente mutuato dal mondo gaming;
- la grafica dell'interfaccia si rivolge alla fascia d'età della Primaria di primo grado, risulta quindi, a mio parere, avere poco appeal per la Secondaria.




@osmocodingjam 


#osmocoding

lunedì 13 gennaio 2020

BandLab

BandLab è un'applicazione DAW (digital audio workstation) gratuita prodotta da Catewalk (sezione for Education del sito) compatibile con sistemi operativi Android e iOS (esiste anche la versione per PC).

Come la maggior parte delle applicazioni odierne anche BandLab ha una forte vocazione social: dopo la registrazione (fortunatamente si può accedere utilizzando il proprio account Google in modo tale da ridurre la generazione di password) l'interfaccia propone la partecipazione alla community di cui è composta.

Si può tranquillamente affermare di trovarsi di fronte a una versione free di GarageBand di Apple, e devo dire che in quanto a fluidità di funzionamento non fa rimpiangere nulla della blasonata applicazione di cui sopra.

Tra i punti di forza nell'utilizzo didattico non c'è solo la dimensione social, che apre all'ascolto e alla conoscenza di autori per lo più sconosciuti, ma anche l'opzione per rendere disponibili le proprie composizioni a collaborazioni esterne, anche attraverso inviti specifici.





Il tasto Home a sinistra mostra il profilo personale e i propri followers, il tasto Bussola apre alla dimensione social, il tasto + di colore rosso fa accedere all'area laboratoriale, infine la cartella con le note apre alle proprie composizioni.


Da questa schermata riportata sopra si può decidere quale tipo di funzione ci occorre per realizzare il proprio brano: importare tracce esterne, registrazione, strumenti MIDI, Loop precaricati (organizzati graficamente come un louchpad), Chitarra e Basso.
Ogni area funziona in modo eccellente, senza rallentamenti nel caricamento o registrazione delle tracce. 
Da sottolineare inoltre che le tracce si possono importare in formato MP3, MP4A, WAV, e MIDI e questo è decisamente un plus non indifferente.

Scegliendo la funzione Looper si apre una serie piuttosto ampia di generi tra i quali scegliere i propri loop: prima di scaricarli possono essere ascoltati.


Dopo aver scelto e scaricato i loop corrispondenti al genere preferito si può iniziare a esplorare il suono e successivamente registrarlo.

Trovo davvero interessante l'opzione che rende sempre perfezionabile il proprio brano, anche dopo averlo salvato è possibile riaprirlo e apportare qualsiasi tipo di modifica, anche aggiungere tracce.


Qui sotto si può osservare la finestra di controllo in due pad attraverso i quali si possono applicare filtri al suono: anche in tempo reale funzionano molto bene, senza generare problemi di funzionamento all'app; la colonna centrale è la funzione delay e il taglio è proporzionale nei valori indicati.


Altra funzione che ho apprezzato molto è l'ambiente di riproduzione dell'ascolto: le stanze simulano la risonanza di ascolto scelta.




Chiaramente, ça  va sans dire, l'utilizzo ottimale dell'applicazione si ha quanto si integra registrazione e produzione, vale a dire contenuto presettato e personale (e devo dire che non mancano ottimi esempi di tale utilizzo tra quelli presenti nella community).

Per chi desidera ascolta un brano in genere Trap, composto a scopo esplicativo, lascio il Tweet sottostante.

mercoledì 8 gennaio 2020

Snap Drum Machine

TOCCA, MUOVI, DANZA: CREA! queste le parole utilizzate per descrivere in estrema sintesi la nuova applicazione prodotta dall'azienda spagnola Reactable compatibile (e gratuita) per sistemi iOS e Android.

L'interfaccia dell'app è molto simile alle classiche drum machine per tablet, con l'implementazione del sensore di movimento che le consente di mettere in ciclo i suoni programmati in relazione ai movimenti che il musicista compie con il device (funzione utile nell'utilizzo con lo smartphone).



La grafica utilizzata è intuitiva anche per i neofiti grazie alla sua organizzazione x - y.


Se lo si desidera l'applicazione rende disponibili una serie di preset ritmici organizzati su più finestre (normalmente la progressione ritmica prevede un addensamento ritmico).




Qui sotto trovate le spiegazioni delle funzioni presenti fornite dall'azienda sviluppatrice dell'applicazione.



Nell'utilizzo in classe l'app si è dimostrata molto versatile grazie ai comandi semplici e intuitivi e alla compatibilità con sistemi iOS e Android: in sintesi ogni studente ha potuto utilizzarla con il proprio smartphone (o tablet); tuttavia è da rilevare che la libreria è piuttosto sfornita.


#Rap di classe elaborato dagli studenti

lunedì 6 gennaio 2020

Reactable

Reactable è uno strumento elettronico sviluppato da un gruppo di ricerca presso l’Università Pompeu Febra di Barcellona. Nella sua prima apparizione lo strumento si presentava composto di un tavolo circolare sul quale erano posti in relazione alcuni oggetti generatori di suono o di effetti.







Attualmente sono state realizzate applicazioni (a pagamento) in grado di riprodurre la medesima interfaccia dello strumento fisico originario per supporti touchscreen (sia per ambiente iOS che per Android).

Reactable, anche nella versione per tablet, è un'interfaccia musicale ormai affermata nel campo della musica colta come dimostrano le recenti registrazioni del pianista e compositore Conrad Tao per l’etichetta EMI Classic, ma Reactable conferma anche una spiccata vocazione all’utilizzo partecipativo.

Nel 2013 per la rivista Musica Domani (n° 168 - 169) ho pubblicato una guida all'interfaccia su Prezi.




Come funziona in sintesi Reactable


L'applicazione riproduce le funzioni di un sintetizzatore ma utilizzando un'interfaccia più intuitiva. 

Gli oggetti virtuali dopo essere stati posizionati sul tavolo circolare si attivano se la linea che li collega con il centro del tavolo è continua; in caso contrario gli oggetti sono disattivati.

Di seguito riporto solo i principali oggetti virtuali presenti nell'interfaccia.
Per chi desidera una spiegazione più approfondita rimando alla guida realizzata con Prezi.


Sample per riprodurre suoni appartenenti alla libreria dell'interfaccia, ma è possibile importare anche suoni registrati; 

Loop per mettere in ciclo brevi frammenti ritmico-melodici. Reactable fornisce due librerie ma si può importare suoni registrati;

2 Delay per applicare un ritardo all'uscita al quale è attaccato;

2 Filtri per filtrare con le funzioni di passa-alto, passa-bassa e passa-banda;

1 Modulator per modulare la frequenza e il timbro;

1 LFO (low frequency oscillator) per variare il segnale all'oggetto a cui è associato;

2 Sequencer per applicare strutture ritmiche agli oggetti a cui è associato.

L’interfaccia è progettata per registrare le proprie “tavole” e metterle in esecuzione osservando anche la gestione degli oggetti sonori programmati.



Come tutte le moderne interfacce anche Reactable offre la possibilità di appartenere alla community di utilizzatori dello strumento al fine di condividere le proprie opere.



Di seguito riporto alcune esperienze didattiche condotte con Reactable in classe.

Da Piano phase di Steve Reich il concetto di "phase shift" di due loop.



Adattamento di In C di Terry Riley con improvvisazione elettronica.


Danza e improvvisazione in classe.


Su Twitter @reactable 

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