lunedì 13 gennaio 2020

BandLab

BandLab è un'applicazione DAW (digital audio workstation) gratuita prodotta da Catewalk (sezione for Education del sito) compatibile con sistemi operativi Android e iOS (esiste anche la versione per PC).

Come la maggior parte delle applicazioni odierne anche BandLab ha una forte vocazione social: dopo la registrazione (fortunatamente si può accedere utilizzando il proprio account Google in modo tale da ridurre la generazione di password) l'interfaccia propone la partecipazione alla community di cui è composta.

Si può tranquillamente affermare di trovarsi di fronte a una versione free di GarageBand di Apple, e devo dire che in quanto a fluidità di funzionamento non fa rimpiangere nulla della blasonata applicazione di cui sopra.

Tra i punti di forza nell'utilizzo didattico non c'è solo la dimensione social, che apre all'ascolto e alla conoscenza di autori per lo più sconosciuti, ma anche l'opzione per rendere disponibili le proprie composizioni a collaborazioni esterne, anche attraverso inviti specifici.





Il tasto Home a sinistra mostra il profilo personale e i propri followers, il tasto Bussola apre alla dimensione social, il tasto + di colore rosso fa accedere all'area laboratoriale, infine la cartella con le note apre alle proprie composizioni.


Da questa schermata riportata sopra si può decidere quale tipo di funzione ci occorre per realizzare il proprio brano: importare tracce esterne, registrazione, strumenti MIDI, Loop precaricati (organizzati graficamente come un louchpad), Chitarra e Basso.
Ogni area funziona in modo eccellente, senza rallentamenti nel caricamento o registrazione delle tracce. 
Da sottolineare inoltre che le tracce si possono importare in formato MP3, MP4A, WAV, e MIDI e questo è decisamente un plus non indifferente.

Scegliendo la funzione Looper si apre una serie piuttosto ampia di generi tra i quali scegliere i propri loop: prima di scaricarli possono essere ascoltati.


Dopo aver scelto e scaricato i loop corrispondenti al genere preferito si può iniziare a esplorare il suono e successivamente registrarlo.

Trovo davvero interessante l'opzione che rende sempre perfezionabile il proprio brano, anche dopo averlo salvato è possibile riaprirlo e apportare qualsiasi tipo di modifica, anche aggiungere tracce.


Qui sotto si può osservare la finestra di controllo in due pad attraverso i quali si possono applicare filtri al suono: anche in tempo reale funzionano molto bene, senza generare problemi di funzionamento all'app; la colonna centrale è la funzione delay e il taglio è proporzionale nei valori indicati.


Altra funzione che ho apprezzato molto è l'ambiente di riproduzione dell'ascolto: le stanze simulano la risonanza di ascolto scelta.




Chiaramente, ça  va sans dire, l'utilizzo ottimale dell'applicazione si ha quanto si integra registrazione e produzione, vale a dire contenuto presettato e personale (e devo dire che non mancano ottimi esempi di tale utilizzo tra quelli presenti nella community).

Per chi desidera ascolta un brano in genere Trap, composto a scopo esplicativo, lascio il Tweet sottostante.

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